Jigoro Kano ha assistito da un osservatorio privilegiato all’avanzare della civiltà «bianca». Ha visto il suo Paese rinnegare la tradizione a favore delle tecniche commerciali, dei modi di vita, degli aggressivi princìpi industriali occidentali.
Si è permesso di ammonire: «Abbiamo avuto tutto dall’Occidente senza offrire alcunché in cambio; questo potrebbe esserci un giorno rimproverato, facendoci vergognare. Come il Giappone potrebbe contribuire alla civiltà mondiale? Con l’idea di educazione».
«Torno da un viaggio in Europa; non sono stupidi gli occidentali e se il Giappone continua sulla strada che ha imboccato, potrebbe darsi che un giorno il vero judo venga reimportato nel suo Paese di origine».
Morì prima della guerra, e nel 1948 la sua creatura fu ceduta al nuovo governo per farne lo sport nazionale che doveva promuovere all’estero l’immagine del Paese, dopo la disfatta della seconda guerra mondiale; in questo modo il judo si diffuse nel mondo con un’impronta mutuata da altri sport.
Oggi l’ostinazione dei «tradizionalisti» ha riportato alla luce i suoi scritti che servono a provare quello che tutti sospettavamo: che il judo è «anche uno sport», ma soprattutto è educazione, che sconfina nell’etica e ci offre speranza, perché «il futuro è un drammatico confronto tra il caos e l’educazione».
Jigoro Kano nasce a Mikage il 28 ottobre 1860 da una famiglia benestante; dopo aver studiato all’Università di Tokyo che dopo la Restaurazione del 1868, formerà la classe dirigente giapponese, il professor Kano si dedica ufficialmente a costruire il sistema scolastico giapponese; e privatamente a riformare il jiu-jutsu — arte dell’adattabilità — alle cui visioni formative vuole aggiungere un principio morale universale — il miglior impiego dell’energia —, trasformando la «difesa personale» nella disciplina educativa del Judo (Via dell’adattabilità).
Il pubblico e il privato finiscono per confluire perché, progredendo nella carriera, Jigoro Kano ha occasione di esporre le sue intuizioni pedagogiche e di farle inserire nei programmi scolastici nazionali.
Tra il 1889 e il 1920 Kano svolge per il governo numerosi incarichi di fiducia. Studia un progetto di scolarizzazione per la Cina e successivamente organizza gli studenti di quel Paese in Giappone; divenuto presidente del Comitato Olimpico nazionale e preside di numerosi licei, progetta l’itinerario di studio di alcune facoltà universitarie tra cui quella di Educazione Fisica.
Muore il 4 maggio 1938. Ottiene, postumo, il secondo rango imperiale altissima onorificenza che si ottiene per i servizi resi dell’Imperatore.
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